Ci siamo arrivati vicino così tante volte. Dicevamo basta e poi puntualmente non lo era, capitava di sfiorarsi la mano ed allora era un casino o guardando a fondo negli occhi potevi vederci il punto esatto del cuore dal quale sgorgano le lacrime e non era mai un'addio. Una volta ci siamo persino lasciati con un bacio...maddai, è un ossimoro!
Stasera è stato diverso. Lo guardavo spiegarsi, cercare di farmi capire che avevo frainteso e non vedevo nient'altro che una persona, un ragazzo un po' troppo cocciuto e pragmatico, presuntuoso e orgoglioso, ma di quell'orgoglio da bambino più che da uomo. E un po' mi dispiaceva pure. Ma di quello che c'era prima, quegli occhi che credevo innamorati, quelle braccia forti che erano il mio rifugio, quel profumo della pelle che mi faceva partire per la tangente. Oggi non era più Lui, oggi era un tale.
E sono pronta a scommettere che per lui è stata esattamente la stessa cosa.
Non so decidere se sia una cosa negativa o positiva, ci devo ragionare bene questa notte, ma a mente calda opto per la seconda. E non so come sia potuto succedere che in tre miseri giorni mi sia passata! Quella notte ho creduto veramente di morire per il dolore. Forse è stato proprio questo exploit, è esploso tutto ed ha bruciato i sentimenti e asciugato le lacrime in un colpo solo, rapido e (sifaperdì ) indolore!
E' finita. Chiusa. Andata. Basta.
Ci siamo chiariti, abbiamo spiegato le nostre ragioni senza alzare la voce, aspettando che l'altro finisse e, meraviglia, siamo stati d'accordo su molte cose, tra cui, le principali: che ci abbiamo provato, che siamo incompatibilmente diversi in ognicosapossibileedimmaginabile, che è giusto lasciarsi, ma facciomolo civilmente che, perdiamine, abbiamo un'età! Ah dimenticavo, che nonostante tutto ci servirà in futuro per non commettere gli stessi errori!
Cioè, in pratica i tizi dei fotoromanzi ci fanno una MiddletonJunior (= pippa, tanto pe' dì).
Devo ammettere che continuo a non credere ad una sola parola che mi ha raccontato, ma comunque un paio di cose le avevo travisate per davvero, facendo un quadro più tragico di quel che in realtà era, ma che comunque già di per se' bastava.
Un'altra cosa strana, per noi me e il tale, è che abbiamo discusso per un tempo ragionevole, sono uscita alle 10.30 circa, allo scoccare della mezzanotte mi chiudevo la porta di casa alle spalle, a proposito sono tornata a casa tra un trambusto e l'altro mi ero dimenticata di dirlo, essì che non siete mica tonte, altrimenti come ci parlavo con lui, ma tanto per esplicitare.
Adesso però passiamo alle note dolenti, va bene tutto, e vi garantisco che la mattina dell'otto mi sono svegliata dopo una dormita da Re e mi sentivo più leggera, ma quando gli ho detto "allora ciao", aperto lo sportello, messo un piede fuori e lui ha risposto "ciao", ho sentito una fitta allo stomaco e per paura non l'ho nemmeno guardato in faccia, non saprò mai che faccia aveva fatto! La tristezza che sento però non è dovuta alla rottura, su quello ci abbiamo meditado a lungo ma è veramente l'unica cosa ragionevole da fare per far stare bene entrambi, è più una malinconia per il fatto che si è chiuso un capitolo della mia vita che, nel bene e e nel male, è stato significativo. Non solo per quando col cuore impazzito e la voce intrisa di timore gli ho sussurrato "spogliami" e quello che ne è seguito, non solo per l'aver scoperto che è bello avere qualcuno vicino e non voglio impormi di farne a meno o per le pochissime volte in cui l'ho visto felice a causa mia, più che altro per ciò che è cambiato dentro di me, per i sentimenti mai provati prima e di cui ora so non posso e voglio fare a meno, per lo schizzo dell'abito da sposa che prima ripudiavo come idea immonda e invece ora vorrei indossare, per l'aver capito che andarsene non è la soluzione se i fantasmi te li porti dentro, come si fa la parmigiana e si riparte in salita. Per aver imparato a mie spese che le Bestie non si trasformano automaticamente in principi, che non è scontato o automatico, ci vuole un Amore grande, immenso, dedito, e quello no, non l'ho imparato per niente. Quello ancora, devo impararlo.
P.S. Non essendo una bloggher, ma una che scrive cagate su internet, non avevo considerato fondamentale ai fini della mia esistenza una casella di posta per il blog.
Mi pento amaramente, ho rimediato, ma a mio favore voglio dire, signor giudice :P, che non credevo che qualcuno potesse mai leggere le mie svalvolate e addirittura volermi mandare una mail! Quindi sappiate che so che può sembrare scontato e banale, ma vi ringrazio tanto per esserci, essì la mia vita è così patetica che i vostri commenti mi fanno commuovere, mi spronano e mi incoraggiano...Grazie, sincero!
Bando alle ciance la mail è piecesofagreeneyesgirl@hotmail.it , aspetto eh!
Isotta
Quello che provavo a scriverti nell'altro commento (se si cancella anche questo, faccio fallire blogspot)..era quello a cui sei arrivata da sola..
RispondiEliminaCioè di provare a saltare la fase..rabbia/dolore/malessere/misentoleviscerechestannoperesplodere..e di pensare che dopo, in un dopo indefinito forse, ma sicuro, lui sarebbe stato uno qualsiasi.
perchè succede così.
Che uno lotta a morire, si dispera, tocca il fondo...e poi tutto svanisce..e lo gaurdi in faccia e dici..emmo'cazzovuoi?
Comunque proverò a spiegarmi meglio usando..la MAIL!!! :-)
Tu intanto vai avanti...la tua strada è lì che ti aspetta!
Non ti conosco ma capisco benissimo i sentimenti che provi.
RispondiEliminaDelle volte finire una storia può essere liberatorio. Magari ci provi e ci riprovi e dici "no dai non voglio perdere, ho lavorato così tanto per questo", ma alla fine ti rendi conto di star sprecando il tuo tempo, non ne vale la pena, e la rabbia ti logora dentro.
La cosa buona è che vi siete capiti e che siete riusciti a lasciarvi andare entrambi... a volte si è legati all'altro,e non si può scappare, quello cammina e tu sei trascinato a lui, non riesci nemmeno ad alzarti, o forse non ci provi... e il tempo passa e tu vedi la strada della tua vita che scorre, la lasci dietro di te, e poi te ne penti... eccome se te ne penti....