sabato 24 marzo 2012

Quando finisce un Amore...

Sento bussare alla porta e come al solito, senza pensarci troppo su, invito ad entrare. F. entra e io lo noto subito quell'angolo della bocca che punta verso il basso. Mi chiede come sto e se posso prestarle la tessera della mensa, sa che io non ci vado, e quindi le rispondo immediatamente di si. Ha i capelli perfettamente lisci ed è truccata, sono abituata a vederla col mollettone e le tute, che dopo che ci fai un po' d'abitudine il corridoio e le altre stanze, diventano un'appendice della tua, e se nella tua hai il pigiama, non vedo il motivo per cui farsi dei problemi. 
Adesso sono io a chiederle come sta. Si guarda le scarpe e mi confida "Sono andata a trovare A. , oggi." Si siede accanto a me e fissiamo la tivù muta per qualche istante. 
Quando ci siamo conosciute era il mio secondo anno di università, per lei il primo dei due della specialistica in EconomiaQualcosa, non lo ricordo mai, saranno cose talmente complesse che rifiuto di ricordarne persino il nome. Lei viene dalla Puglia, anzi dal Salento, che per loro è una bella differenza, quando parla della sua terra lo fa con l'orgoglio di chi è stata spinta da cause di forza maggiore a lasciarla. Quell' A. Appunto.
Insieme da sette anni, praticamente, una vita, poi lui trova lavoro come impiegato delle poste in un paesino del Nord. Va via, ma con la promessa che lei le aveva fatto, di raggiungerlo e finire gli studi vicino a lui, infatti così è stato. Infatti lei è diventata una studentessa dell'Università di Pavia, che nei weekend cucinava per lui, accantonava lo studio e si godeva lo stare assieme su una moto, col cuore lì, ma la mente a quell'esame che non avrebbe potuto dare con una preparazione del genere. 
A. dal canto suo non capiva, pensava forse che lei non volesse passare il tempo con lui? Credeva che preferisse il libro ai suoi baci? Non lo so, ma era diventato irascibile, e ogni tanto, dai muri spessi come velina che abbiamo, li sentivamo litigare. Io riesco anche a capirlo, infondo. Un lavoro stabile, 27 anni, la voglia di vivere con lei una quotidianità più intima, in una casa loro, i viaggetti fuoriporta, di quelli che non ti lasciano il tempo di capire, in bilico tra la sensazione di esserci stato, in quel posto, e il fatto che sia stato solo un sogno. Voleva viverla la storia lui. E di certo anche lei, ma non poteva permettersi un'affito, non voleva farsi mantenere da lui, e non chiedeva ulteriori sacrifici ai suoi per il volo e l'hotel. Lei chiedeva tempo, ecco quello si. 
Quando ti lasci con una persona dopo sette anni, non è più una rottura, è un divorzio. La goccia che ha fatto traboccare il vaso non abbiamo mai saputo quale sia stata, ma lei si è chiusa nella stanza, non accettava i mazzi di fiori, rifiutava le chiamate, distruggeva i ponti che lui cercava di costruire. E l'altra sera, sul mio divano, mi ha confessato di essersene pentita. Che dopo sette anni e quell'incomprensioni credeva di non amarlo più, credeva che lui non l'amasse come avrebbe meritato. E invece non era vero niente. C'erano i problemi, ma quelli chi non li ha! C'erano le differenze di carattere, senza dubbio, ma c'era la cosa fondamentale e lei invece non la vedeva più. Era troppo occupata a pensare all'esame che era andato male, a sentirsi in colpa per i soldi che mamma e papà le mandano da caso, ancora a 26 anni, era offuscata da questo e non vedeva più lui, piuttosto un peso, la causa della lontananza dalla sua terra, dei giorni in moto per accontentarlo invece di stare china sui libri, dei sacrifici, la fonte della frustrazione.
Eppure sembrava convinta. Mi è sembrata convinta ed incredibilmente matura anche quando ci ha detto " A. si sposa. A Giugno." dopo soli due mesi che si erano lasciati. Io a sapere una cosa del genere mi andrebbero in pappa gli ultimi due neuroni che mi separano dalla pazzia clinicamente comprovata. Io avrei gridato. E pianto. E urlato. E sarei andata a dirgli che non si fa, che non ci si sposa un chiodo. Che se fino a due mesi fa piangevi alla mia porta, implorandomi di tornare assieme, adesso non puoi sposare un fottutissimo chiodo arruginito! Che quella regola vale per chi è stato assieme due mesi e si butta nella mischia alla ricerca di qualcuno con cui accusare il colpo, passare il tempo, togliere il ricordo, non chi si è lasciato dopo sette anni!
E niente, dice che è andata dirglielo, tutto quello che da quando ha saputo si è tenuta in fondo allo stomaco, che ha cercato di digerire e invece è lievitato. Talmente tanto da toglierle la forza di vivere, da spegnerle lo sguardo. Glielo ha detto che non le stava bene, che stava facendo uno sbaglio, e soprattutto che non l'ha dimenticato e lo ama ancora. Più di prima.
Adesso io me lo immagino A. , con gli intestini aggrovigliati e la consapevolezza che si è buttato in qualcosa di più grande di lui, che non ci si sposa con una dopo due mesi per cercare di riprodurre la vita che hai sognato e ti sei impegnato a costruire, con un'altra donna per sette fottutissimi anni, con la tua donna, con quella di cui conosci a memoria ogni piega della pelle, con quella con cui hai condiviso i momenti fondamentali della crescita, con quella che è stata tutto, per tantissimo tempo. Con quella con cui so, che se adesso potessi, torneresti insieme all'istante. E sai cosa mi fa capire questo, una semplice frase "perchè non sei venuta prima?". Una frase e il rammarico, gli sbagli, l'impotenza, l'Amore, quello vero, quello finto, i rimorsi e le notti insonni. Soprattutto le notti insonni che ti capiterà di affrontare prima a poi, con gli occhi sbarrati nel buio, affianco ad una donna che non sarà mai quella che realmente volevi avere sdraiata vicino, a chiederti perchè, perchè hai fatto il passo più lungo della gamba?
Lei ha sbagliato, quando lo ha lasciato senza possibilità, in maniera categorica, brusca, chiudendosi la porta alle spalle. Quando si è sentita morire perchè lui era di un'altra e non gli ha detto la verità finchè era in tempo. Quando ha scambiato le incomprensioni con la mancanza d'Amore. 
Ma tu. Tu hai sbagliato a mollare. Hai sbagliato a credere che potesse realmente finire, a credere che era vero che non ti amava più, a non dare fiducia a quell'amore lungo sette anni. Hai sbagliato a rifugiarti in una certezza senza sentimento, in una casa nuova e una proposta di matrimonio flash, senza logica, senza sentimento, senza nulla. Forse per ripicca, forse per paura di restare solo, forse per far passare quel dolore.
Ma non era il modo giusto. Ed ora soffriranno entrambi. 
E mi dispiace immensamente, per entrambi.
Non riesco a concepire parole che possano alleviarle, anche in minima parte, questa sofferenza. Non sono abbastanza per riuscire a farlo.
Spero davvero che ci riesca la vita, a sistemare le cose, che in fondo, ancora, ci spero anche per me.

                                                                                   Isotta.

10 commenti:

  1. Dì alla tua amica che c'è una canzone che dice
    "E nun c'è storia mara ca lu tiempu,sai, no dducirà..
    Ci moi n'hai fatte le spese, lu tiempu ne paca le rese..."

    http://www.youtube.com/watch?v=FBNHMSla6GQ

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  2. Carissima, mi dispiace per la tua amica.
    Un premio per te sul mio blog!
    Un abbraccio e buon weekend!

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  3. Mi dispiace tantissimo per la tua amica! Sarà che sono un incredibile romantica ma lei dovrebbe parlargli per tutto il tempo necessario e convincerlo a mandare all'aria il matrimonio!! No non ci si può rovinare la vita per uno sbaglio di 5 minuti.

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    1. Anche a me! Ed anche io essendo una romanticona travestita da cinica, sogno il lieto fine...il problema che questo non è un film. Ma la vita :(

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  4. Oh mamma. Che situazione.
    Se ero lei mi sa che a lui lo prendevo a schiaffi. Adesso io non so per quale motivo si sono lasciati, per ipotesi lui avrebbe potuto avere anche tutte le ragioni del mondo, ma che gli dice la testa??? A sposarsi con una dopo due mesi che si è lasciato con una donna con cui è stato 7 anni? Al posto di lei credo che mi inizierei a convincere del fatto che lui quell'altra la conosceva già da prima, il che mi farebbe infuriare, ma se non la conosceva dev'essere impazzito.
    Incrocio le dita. Forse c'è ancora tempo, chissà.
    Un abbraccio!

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    1. Terribile vero?
      Infatti siamo rimaste scioccate quando l'abbiamo saputo. E' una cosa campata in aria!
      Deve essere impazzito per forza!
      Anche io spero che si possa rimediare, anche se è davvero davvero complicato!

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  5. Oddio povera. Mi dispiace tantissimo. Deve essere davvero dura, io sto con David da quattro anni e mezzo ma SETTE anni. Non riesco neanche a immaginarli. Povera. Spero che presto si potrá riprendere e ritrovare una strada verso la felicitá.

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