martedì 8 novembre 2011

Di Voli..

Mi ricordo come è stata la prima volta. Avevo otto anni e sembravo averne sei, e mi è sembrato tutto più grande ed imponente rispetto a come lo vedo adesso.
Saluto il papà, i nonni, i gatti e Rocky (il mio vecchio cagnone che ora non c'è più..),tra le mani la valigia che in realtà era un borsone ed ero pronta per partire, per volare, direzione Milano. Una misera oretta e mezzo di viaggio,rispetto alle successive Londra, Barcellona,Toronto, New York, ma ero così emozionata e felice.
Andavamo con mia madre a trovare mio zio, suo fratello, partito tanti anni prima. Lui era il mio fratellone, quando sono nata aveva 19anni e facevamo la gara di rutti, litigavamo perchè io volevo vedere i cartoni e lui studio sport (o la versione di una quindicina d'anni fa), mi faceva rotolare nella neve fresca e immacolata di un parcheggio non in uso dove i miei non mi ci avrebbero mai portata, e potevamo anche andare a largo coi braccioli, quando non ci vedeva mia madre! All'asilo chiedevo sempre a mia nonna se sarebbe stato lui a portarmi a casa, all'uscita, e quasi sempre c'era, e quelle poche volte che non era lui a venire ero io a mandarlo a chiamare, e verso casa ce ne tornavamo sempre assieme, in una mano teneva la mia e nell'altra lo zainetto rosso.
Il lavoro lo ha portato via, per chi ha studiato per fare il professore l'unica chance è il Nord, ha vissuto da solo per tanto tempo e ogni tanto facevamo a turno per andare a trovarlo. Ora è sposato, ha due bambini simpatici ed ogni venerdì sera ci sentiamo, qualche weekend vado a casa da loro, mi faccio coccolare un po'. Però la gara dei rutti non la facciamo più, in ogni caso vinceva sempre e non mi piace perdere :P !
Ormai ho così tante miglia accumulate sulla card che potrebbero darmi il diploma di hostess, honoris causa, ho spompato la carta a furia di viaggi da 300 miglia all'andata e 300 al ritorno, quasi ogni mese, perchè ve lo devo dire a me viaggiare Alitalia piace un casino, e c'è una gran bella differenza coi low cost..che poi basta prenotare con lauto anticipo e alla fine il prezzo è lo stesso di un Ryanayr che ti chiede euri anche per andare a fare plin-plin e non ti offrono neanche biscottiosalatini? e quanto mi piacciono i salatini!
Il viaggio in aereo mi garba da matti ma quello che mi affascina di più è l'aeroporto. Arrivo sempre in anticipo, strano per me, ma è davvero l'unico posto verso cui mi incammino di buon'ora e di buon grado. Mi siedo ad un sedile scomodo (credo che gli arredatori li scelgano in modo tale che non ci si possa addormentare e perdere il volo!) ed inizio ad osservare tutta quella massa di gambe e braccia, volti ed espressioni, razze e lineamneti. L'areoporto è quello spazio senza confini tangibili, calpestato da suole che trasportano terra di ogni paese, un brusio di parole straniere, un collage delle lingue del mondo, il ritratto di tutte le sfumature di pelle e delle forme degli occhi, di età e atteggiamenti, senza nazionalità definita, ma bacino di tutte quante. E mi sento completamente immersa in questo flusso di ginocchia che corrono, salgono, volano, scendono, vanno o tornano, partono o arrivano, lasciano o prendono, sono in ritardo o in anticipo, salutano per la prima volta o per l'ultima, per rivedersi o per dirsi addio. E tutto questo glielo leggi in faccia, ai viaggiatori. Sono diventata bravissima ad individuare la tipologia, anche se ce ne sono alcune inconfondibili che anche una talpa noterebbe ad anniluce di distanza. Ditemi se non vi è mai capitato di vedere:
° Una modella vestita casual, con l'occhialone scuro e i capelli cenere legati come una ballerina, i leggins che disegnano gambe troppo lunghe e troppo magre per una comune mortale, la Tshirt larga che cade da una spalla lasciandola scoperta, la borsa firmata e capiente; e se uscissi io così si fermerebbero per darmi qualche spicciolo.. arrrrgh invidia!
° Poi c'è il gruppo dei ragazzi tedeschi, visi stravolti, maglietta bianco sporco che in origine sarebbe dovuta essere bianca e basta, pantaloni con tascone che arrivano fino al ginocchio anche a Dicembre, scarpe da skaters ultrausurate, e poi quel trasandatoall'avventura che fa proprio tedesco!
° Immancabile il SuperManager con vestito sartoriale, ventiquattr'ore in pelle, scarpe di lusso, orologio vistoso e profumo che lascia il segno del suo passaggio, alto e brizzolato, perennemente al telefono, ovviamente di ultima generazione!
Chi ho dimenticato?? Aggiungete pure..

P.S. Scusate per l'assenza, ho ricevuto in regalo un biglietto andata e ritorno e sono scappata a casa per una luuunga settimana! Mi spiegherò meglio nei prossimi post :)

3 commenti:

  1. Anche io sono tornata a casa per una più che lunga settimana. Pensavo di rimanere di meno e invece il solito imprevisto mi ha fatto restare più del solito. Adesso non vedo l'ora di andare via, la vita qui è bella solo se sei in vacanza, altrimenti è noia. Oltre al fatto che mi sento super inutile.
    Vabbè, torniamo all'argomento principale.

    Io invece viaggio sempre o in treno o in pullman, sono poco pratica di aerei, anche se ho preso questo mezzo un paio di volte.
    L'aeroporto calabrese che più mi piace è quello di Lamezia, sarà perchè quasi l'ho visto crescere. Accompagnavo sempre mia sorella quando doveva partire per l'università, ogni volta c'era una novità.

    Il biglietto ormai costa quanto quello del treno.

    A presto!!

    RispondiElimina
  2. Io parto sempre da lì infatti!!
    Oddio quanto hai ragione..anche qui la vita è bella solo se sei in vacanza :) non vedo l'ora di tornarmene a casa definitivamente!!!

    RispondiElimina
  3. si vede che conosci molto bene l'ambiente... hai descritto fauna e flora dell'aereoporto in maniera superba.....
    io ho viaggiato molto meno di te.....ed ho iniziato da grandina... ma è un posto che affascina molto anche me......

    RispondiElimina