giovedì 17 novembre 2011

Mon temps perdu..et retrouvé !

Stavo facendo merenda con patatine e coca-cola, che salutista sono eh?! Un paio di patatine in bocca, poi una sorsata di dolci bollicine e improvvisamente mi è tornata alla mente una sensazione, un ricordo, probabilmente seppellito sotto giga e giga di altri ricordi, altri pensieri, neanche poi più di spessore di quello o con più rilevanza. Voi conoscete À la recherche du temps perdu di Proust?  Io l'ho studiato al liceo, letteratura francese, con la Prof madrelingua - le "n" il-est nasale, nasale! es-tu capable de dire "n" pas "En"? - mi aveva colpito per il fatto che il tizio aveva scritto circa 3000 pagine, successivamente divise in sette volumi per ovvie ragioni, grazie alle quali voleva "vincere" il tempo. E secondo me ci è riuscito, il solo fatto che è stato capace di scrivere un'opera di sette volumi piazzata, a ben diritto, nella letteratura mondiale, lo dimostra. Leggemmo un brano tra i più conosciuti, quello sui mémoires che il dolcetto a forma di conchiglia, la madeleine, e un sorso di thè caldo, rievocano alla mente dello scrittore/protagonista. Vedendomi quasi in fase REM la prof decise che sarei stata io a leggerlo per tutti, mi fece un grande regalo quel giorno. Sono rimasta sedotta dal pensiero che trasudava dalle parole che mi correvano sotto gli occhi e fui felice quando notai che, senza un briciolo della sua poesia, comunque io quelle cose le avevo già pensate! E vissute. 
Inoltre il tema dei ricordi, della nostalgia, della vita che passa, del tempo, è un argomento su cui mi ritrovo spesso a riflettere, proprio per la sensazione di vuoto tra le mani che mi lascia questo scorrere via, senza possibilità di ritorno, questo conto alla rovescia verso la fine..
Prima quindi, ho rivissuto un attimo, una sensazione, mi sono infilata nel corpo di Isotta bambinatimidaalcompleannodell'amichetta, ed ho vinto il tempo. In quel piccolo, leggero e volatile istante sono tornata indietro ad un secondo di vita trascorsa, forzando le regole della fisica, incorruttibili ed immutabili. 
Secondo Proust solo così possiamo sconfiggere il grande tiranno, con quella memoria che lui chiama memoria "spontanea", arriva all'improvviso ti fa rivivere chi sei stato, senza una logica, grazie ai sensi, un odore, un gusto, una sensazione tra le dita; al contrario di quella "volontaria" di cui ci serviamo per richiamare un ricordo in maniera logica, appunto, e razionale.
Quando vivo questi momenti sento una profonda nostalgia per quelli che sono passati e non potranno materialmente tornare, ma il fatto che sia stata questa sorta di coscienza del ricordo a spolverarli, mi consola, capendo che per affiorare senza bisogno di un aiuto razionale, significa che li ho vissuti a pieno, inglobandoli in me stessa per sempre, ed è per questo che Proust sosteneva che possiamo battere il tempo, e io condivido il suo pensiero: perchè nella dimensione interiore quegli attimi non passano, sono ancorati a sensazioni indelebili.

“Quando d’un passato antico niente sussiste, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, soli, più fragili ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l’odore e il sapore restano ancora per lungo tempo, come anime, a ricordare, a attendere, a sperare, sulla rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile l’immenso edificio del ricordo”

A voi è mai capitata questa cosa? Bon Mercredi= metà settimana.. yuppie!!

                                                                                          Isotta.

3 commenti:

  1. Oh mamma! Quante volte!
    Non ho mai letto nemmeno mezza pagina di questa mega opera di Proust, francese poi nemmeno l'ho fatto, però mi piace quello che hai scritto! E mi piace anche quel pezzo di Proust che hai scritto. È vero che l'odore e il sapore di chi magari non c'è più restano nella testa e nel cuore.

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  2. Non sarei stata in grado di raccontare il ricordo come fa lui, ma sicuramente ne condivido, e ne sposo, il pensiero.
    Lo hai fatto a me un regalo, concedendomi di leggere uno stralcio di un'opera d'arte che ignoravo.

    Un sorriso. Antonia.

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  3. @Fru Fru Io l'ho fatto per 8anni, 3 di medie e 5 di liceo, allora non la consideravo una bella cosa, adesso capisco che ne è valsa la pena, anche solo quando succedono queste cose: suggerire a qualcuno che non ci era mai entrato in contatto, un autore :)

    @Antonia La letteratura è vastissima, anche a me fa sempre piacere scoprire nuove opere, nuovi autori, è uno scambio reciproco ;)

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