venerdì 20 maggio 2011

Una stella cadente...

L' ultima volta che siamo stati assieme è stato perfetto. Un'insolita Stella troppo luminosa ha attraverso il cielo di un insolito freddo Maggio, quella sera. Ed ho espresso un desiderio troppo grande persino per quell'insolita scia di luce di Maggio. Forse era una lacrima non una stella cadente, una volta non mi ricordo dove ho sentito dire che sono lacrime del cielo,non ci ho pensato quella sera, ho solo espresso un desiderio. Ho desiderato con tutta me stessa che potesse cambiare, che la patina d' indifferenza sulla quale tutto gli scivola addosso con non curanza possa rompersi e far vedere che è la persona speciale che io ho creduto per così tanto tempo che fosse. Probabilmente ho espresso il desiderio in ritardo, troppo meravigliata dalla prematura visita di quella scia di splendore. E' per questo che il desisderio non si è avverato, non perchè i desideri sono cazzate di bambini a cui una ragazza di 21 anni non dovrebbe credere. E ci provo a non crederci, ma poi capitano quelle sere, quelle sere in cui tutto si incastona come i pezzi di un puzzle mozzafiato, e allora non puoi non sperare. 
Io partivo, come ho imparato a fare da tre anni a questa parte, partivo con la sola voglia di tornare al più presto, con gli occhi pieni di lacrime e i singhiozzi del pianto, con il cuore scuro di chi lascia chi ama, chi si presupponga la ami. 
Sono talmente una visionaria da aver visto altri occhi scuri dispiaciuti quella sera, perchè adesso mi rendo conto che erano occhi assonnati o con rinite allergica. Nient'altro. 
Il resto in effetti ce l'ho sempre visto io, in tutto. Sono stata io a creare in lui l'appagamento ai miei bisogni, quando in realtà non è mai stato così, io ho creato la mia stessa dipendenza da lui, sono stata io a vederlo premuroso e attento, buono e dolce. 
Adesso non ho più certezze, solo il terrore di essermi data a chi non meritava neanche che gli rivolgessi la parola, a chi ha fatto passare la rinuncia ad uccidere come il gesto d'amore più grande che potesse fare, a chi non è mai stato dalla mia parte, a chi risultava un peso la mia compagnia, fesserie i miei pensieri, chi giudicava recita le mie lacrime e gioco il mio dolore. 
Io che le cose me le dovevo meritare, perchè non esistono impeti d'amore, gesti del cuore, quando in effetti l'altro ad un cuore che batte riesce a spararci, due conti uno se li sarebbe dovuti fare..e non so che mi è successo allora, come non so cosa mi sta succedendo adesso. Lui il mio punto debole, come se non fossi già abbastanza debole in tutti gli altri punti. Infatti l'ho chiamato ed è stato come atterrare su una lastra di freddo marmo bianco,dopo un volo di cinque piani, con i pezzi di me esplosi in una stella rossa. Il gelo mi avrebbe riscaldato a confronto. 
Sono pentita, sola e fatta in pezzi. Quindi scusate per sto post del cazzo, ma è la mia unica valvola di sfogo. Vorrei dire che da domani si cambia registro, che incontrerò gente nuova (come insinua io stia già facendo), vorrei dirvi che cambierò il colore dei capelli e la mia vita, ma purtroppo so non sarà così. L'unica cosa che bramo, è la forza di lasciarmelo alle spalle, non importa che faccia male, voglio solo non sentirmi mai più, come al telefono stasera: una farfalla stropicciata, nelle mani di un insulso, sadico essere.

2 commenti:

  1. Ciao mi sono fermata a leggere i tuoi post e li trovo molto interessanti. Credo che continuerò a seguirti con tanto piacere. Baci

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  2. Ciao Maria Antonietta, ti ringrazio tanto e passerò a far visita al tuo blog!!!
    Un bacio!

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