domenica 6 maggio 2012

L' assenza, di qualsiasi cosa vi manchi...

L'aria umida non lascia scampo ai tiepidi raggi di Sole. Questa Primavera non arriva, eppure è quello di cui avremmo bisogno. Dopo l'Inverno, dopo la pioggia. Dopo le tazze fumanti e i libri di scuola, i rami spogli e le sciarpe di lana. L'attesa.
E' fisiologico desiderare un respiro. Un attimo di dolce riposo per riabilitare il piacere, la pausa rigeneratrice di forza, di fare, d'impegno. 
La verità è che ci vedo come palloncini vuoti. Involucri colorati che hanno sfidato il vento, gonfi di vita, di buoni propositi, rimpinzati a dovere di doveri. Sballottati su e giù, come palline di un flipper impazzito nelle mani di un sadico destino. E mi sono un po' rotta le balle. Della crisi, del tempo, di Belen&Corona, dei risultati, degli appelli di giugno, delle aspettative mie o di mia madre, della Juve che torna al pareggio, degli Europei (e che l'Ucraina si fotta, io non li guardo, perchè mi piace il calcio è vero, ma prima, sempre prima di tutto, amo gli animali. Che è un'altra cosa). 
Sono stanca del mio armadio e del mio portafoglio che custodisce le fatiche di qualcun'altro, della disoccupazione e del terrore di rimanere a vita una mantenuta, ciò mi attanaglia. Della consapevolezza di essersi immolati per niente.

Foto scattata da lui
Mi hanno veramente saturato le scatole gli incubi, così reali da togliermi la voglia di dormire, per paura di farne degli altri, peggiori dei precedenti, come se fosse possibile. La lontananza e i mille arrivederci, sussurrati a denti stretti e con gli occhi lucidi, mentre il cancello automatico si apre e le ruote si perdono sull'asfalto. Scene viste. Straviste, ancora e ancora, nel più bello dei supplizi. 
Si perchè ritrovare chi ami è ritrovare chi eri, o sei stato. O forse, a ben guardare, è ritrovare chi sei e vuoi essere, senza il coraggio di ammetterlo. Che non te ne fai niente del resto, quando in due settimane hai respirato più a fondo degli ultimi tre mesi. Cosa mai puoi esserci di brutto nell'Universo intero, quando il "bum" cadenzato di quel cuore è meglio del valium? E come fai a scordare l'odore della pelle che hai fiutato dal primo sguardo? Gli odori sono sensazionali, ti sbattono al centro di vecchie emozioni, nello scorrere di un battito di ciglia. E all'improvviso sei a casa, e sei tu. Perchè qui ed ora è casa in ogni dove se c'è lui
I progetti si gonfiano in aria come mongolfiere date alle fiamme, speranzosi si librano in volo, da lassù è più facile decidere dove attecchire, chissà quando, con radici profonde. Le radici che prima di tutto vi tengono assieme, e che sono quelle fondamentali per poi ricamarci sopra il resto.
Una vita.
Io voglio vivere. E non posso finchè non mi libero da tutto il fango che ho ingoiato, che ho intorno e mi divora la pelle. Per offrire ed avere una vita che possa chiamarsi tale, io devo passare tra questo. Addentare il senso di ciò che sono, spingermi in là, nei cunicoli bui che mi corrodono i pensieri, scovare il mostro che ingoia la serenità, combattere il dolore e la paura, fortificare gli occhi, troppo a lungo lasciati senza luce. Che si sta bene avendo una roccia accanto, ma non è tutto. Io pure voglio essere una roccia, anche per essere quella di qualcuno, se un giorno servirà.
E può fare paura. (Dio. Sapeste quanta ne fa anche a me!)
Sono terribili gli appuntamenti segnati di settimana in settimana e le verità che ne vengono fuori, come sono terribili i minuti in cui dopo ogni domanda guardo fuori dalla piccola finestra per prendere respiro, trovare coraggio, dare una forma al pensiero. Però è utile, o almeno così dicono. E serve a me, per tornare a ballare a tempo e respirare di pancia, per dire parole nuove, gentili, sincere.
Servirà a noi. E allora va bene.
Perchè su quella grande bilancia d'ottone, con le braccia lunghe ed oscillanti, la cosa che vale il peso dell'attesa, delle rinunce, della fatica, dell'orgoglio messo a tacere, dei sogni ricuciti a misura, delle chiacchiere, degli sbagli, delle scuse, degli infiniti addii e dei sempre nuovi arrivederci, siamo noi.
Coi difetti, le incomprensioni e le litigate. Sulle montagne russe, ma sempre e solo noi. Insieme.

Piove ancora, e l'assenza è così forte che mi pare di vederla. 
Proverò a riempire lo spazio lasciato vuoto, ho promesso, con il "fare", "vedere", "creare". Il tempo va via così, l'unica cosa che possiamo modificare è la percezione che abbiamo del suo cambiamento. E lo renderò fruttuoso. E' una promessa, un obiettivo.

                                                                                   Isotta

7 commenti:

  1. Risposte
    1. Ti ringrazio Silvia, per aver pensato a me!
      Scusami ma non sono proprio dell'umore adatto per partecipare...
      Spero in una prossima volta!

      Elimina
  2. Ciao!
    Ti avrei coinvolto in un giochino tra blog, è un po' lungo però... :(
    http://scarabocchidipensieri.blogspot.it/2012/05/11x11x11x11.html

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fru, grazie come sempre per avermi pensata.
      Scrivo la stessa cosa del commento precedente,
      non è un buon momento...
      Un bacio!

      Elimina
  3. "Si perchè ritrovare chi ami è ritrovare chi eri, o sei stato. O forse, a ben guardare, è ritrovare chi sei e vuoi essere, senza il coraggio di ammetterlo"
    è una delle cose più vere, più semplici e più belle che abbia letto ultimamente. peccato che non tutti abbiamo il coraggio di guardarci allo specchio con i nostri occhi e abbiamo bisogno di guardarci con gli occhi degli altri...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti ringrazio cara. A volte guardarci con gli occhi degli altri è quanto di più sbagliato si possa fare!
      Un abbraccio...

      Elimina
  4. cara, dolcissima e bellissima Isotta.. perdona la mia assenza.. giustificata dal troppo fare ma ingiustificata in questo tuo momento "difficile".. che dire.. mi dispiace tanto.. mi dispiace perchè sei una bella persona e metti il cuore in tutto ciò che fai.. aspetta e rifletti bene.. respira a fondo e cerca di riunire tutto il tuo amore per creare e mantenere quello che di bello avete costruito insieme se tanto ci tieni...
    magari starò dicendo delle castronerie, se è così forse ho inteso male e ti chiedo scusa.. ti mando un grosso anzi grossissimo abbraccio tesoro!

    RispondiElimina