domenica 29 maggio 2011

Sunday Mornig..


Il locale è pieno di gente, luci soffuse, bella musica, al lungo bancone nero quasi ci vuole il numerino per prendere da bere, fortunatamente le ragazze avevano prenotato altrimenti col piffero che avremmo avuto il tavolo.
Mi distraggo a guardare quella gente in tiro che lancia occhiate ed ammiccamenti a destra ed a sinistra, in cerca, chi di qualche nuova conoscenza, chi del grande amore chi semplicemente un' amico/a per la notte. E poi eccolo lì, è splendido ma non sembra accorgersene, non lo avevo notato fin'ora, come ho potuto? Aspetta il suo turno al bancone, una gamba tesa per mantenere l'equilibrio, l'altra piegata, per via del piede puntato sulla barra che si trova in mezzo a quelle dello sgabello, è leggermente curvo su se stesso, gli avambracci appoggiati sulle cosce, giocherella con lo scontrino tra le mani, è sexy, tremendamente sexy, sospiro. Le ragazze mi hanno vista imbambolata ed iniziano con le battutine, puntualmente seguite dai tipici gridolini che sanno di alcol, sorrido ma torno a guardarlo, non posso smettere. Tutto quel vociare donnifero avrà attirato la sua attenzione, ci ha guardate, io mi volto verso di loro ma hanno già ripreso a brindare, non se ne sono nemmeno accorte, mi ri-volto verso di lui che sta ancora a guardare nella nostra direzione. Mi fissa un secondo negli occhi, io penso oddio si sarà accorto che è mezz'ora che ci fantastico su, guardandolo come se imparando a memoria il suo aspetto potessi riprodurmelo home-made, si starà chiedendo se sono una stalker probabilmente. Forse avrà letto i pensieri nella nuvoletta che si forma quando i personaggi dei fumetti pensano, perchè è scoppiato a ridere, e cacchio è ancora più bello, come se fosse possibile! Gli sorrido, un po' incerta ed eccolo che si alza in piedi, oddio o me mena o mi ha scambiato per sua sorella.

"Scusa non è che potresti rifare la faccia di un attimo fa, troppo divertente"
O.O "Ehm, mi prendi giro o mi stai offendendo?"
"Avresti preferito, ciao bella come va? Non credo, io sono .. Sbam sbam
No ma che fai, ma perchè sbatti la testa contro il tavolino??Capisco essere originali,ma così mi pare eccessivo!! Sbam sbam..
No aspè ma forse..
Sbam sbam..

Impreco in Aramaico nel momento in cui realizzo, nell'ordine, che:
1. Non ero vestita, truccata ed acconciata di tutto punto, ma struccata e col pigiama.
2. Che ero al buio nel letto e qualcuno mi stava buttando giù la porta.
3. Che dato che non era suonata la sveglia non era il momento di svegliarmi, ma qualcuno per qualche ragione sconosciuta lo stava facendo.
4. Che tutto era stato un collage meraviglioso (grazie sbronza!) tra la sera appena trascorsa e i miei film mentali alla Ally McBeal, che altrimenti il tizio non si sarebbe potuto interessare a me.
5. E che era finito. Avrei voluto continuare a dormire, a sognare ed a sentirmi protagonista di una favola

"Sono C. c'è quello che consegna i pacchi che ti sta aspettando giù davanti al cancello."
Con una voce da oltretomba ho sbiascicato un "arrivo", ho infilato una maglietta e i pantaloncini e mi sono precipitata.
Che bella domenica mattina! Avevo provato a ri-addormentarmi ma niente, l'adrenalina che lo spavento del sentirsi buttar giù la porta ha prodotto rende praticamente impossibile rimettersi a dormire. Okay apro il pacco, chissà cosa mi han mandato!!
Per chi non lo sapesse io sono un' emigrata, una calabrese che si è trasferita al nord per l'università, e come ogni buon calabrese emigrato che si rispetti, ogni tanto WonderMommy e Nonna infilano un 30 Kg di roba in uno scatolone e spediscono. Ovviamente vi immaginate soppressate,'nuja, formaggi e peperoncino, ma quando dico di essere atipica una ragione c'è; credo di essere l'unica calabrese nel mondo a non sapere nemmeno che gusto abbiano queste cose, non le ho mai
assaggiate in vita mia, mi hanno sempre fatto ribrezzo, non mangio piccante, odio le cipolle, sono vegetariana, insomma diciamo che non sono proprio un prodotto D.O.C. !
Nel mio pacco c'è pasta Barilla, riso Scotti (sappiate che io studio nella patria del riso Scotti: Pavia), purè Pfanny istantaneo, olive Saclà, alla faccia del cibo a Km 0 ed è inutile che gli spieghi quanto spreco ci sia in questa macabra visione che al nord non esistano supermercati! La giustificazione è che invece di andare a comprarla e quindi di stancare le mie povere braccina indifese, mi arriva tutto direttamente in dispensa.. -.-
Poi però prendo una busta, la apro e trovo i miei dolcetti preferiti, le cioccolate che prendo sempre al bar dei nonni, le patatine che prediligo ed un biglietto:

 Questo è il periodo più brutto,
un pò delle tue schifezze ti tireranno su il morale,
e ce la farai come sempre.
Con amore, da tutti noi.

 E allora capisci che non è che pensano che tu stia studiando in Burundi, ma che cercano sempre, instancabilmente e per l'ennesima volta di aiutarti, di rendere tutto meno brutto e più sopportabile. Che si sentono appagati mandandoti un pacco con la spesa dentro, perchè hanno fatto qualcosa per te, si sono resi utili, e nonostante 1200 Km siamo vicini, e che dovunque dovessi mai andare, fosse anche il Burundi, lo saremmo sempre ed anche lì avrei le mie schifezze preferite. Occhi gonfi di lacrime e cuore di nostalgia.

A noi calabresi mandano "il pacco" , perchè qualsiasi cosa ci sia dentro, quando lo scarti, ti arriva un’ondata di "casa".. E non ti dimentichi mai di volerci tornare.
        
                                                                                                       Isotta.

venerdì 20 maggio 2011

Una stella cadente...

L' ultima volta che siamo stati assieme è stato perfetto. Un'insolita Stella troppo luminosa ha attraverso il cielo di un insolito freddo Maggio, quella sera. Ed ho espresso un desiderio troppo grande persino per quell'insolita scia di luce di Maggio. Forse era una lacrima non una stella cadente, una volta non mi ricordo dove ho sentito dire che sono lacrime del cielo,non ci ho pensato quella sera, ho solo espresso un desiderio. Ho desiderato con tutta me stessa che potesse cambiare, che la patina d' indifferenza sulla quale tutto gli scivola addosso con non curanza possa rompersi e far vedere che è la persona speciale che io ho creduto per così tanto tempo che fosse. Probabilmente ho espresso il desiderio in ritardo, troppo meravigliata dalla prematura visita di quella scia di splendore. E' per questo che il desisderio non si è avverato, non perchè i desideri sono cazzate di bambini a cui una ragazza di 21 anni non dovrebbe credere. E ci provo a non crederci, ma poi capitano quelle sere, quelle sere in cui tutto si incastona come i pezzi di un puzzle mozzafiato, e allora non puoi non sperare. 
Io partivo, come ho imparato a fare da tre anni a questa parte, partivo con la sola voglia di tornare al più presto, con gli occhi pieni di lacrime e i singhiozzi del pianto, con il cuore scuro di chi lascia chi ama, chi si presupponga la ami. 
Sono talmente una visionaria da aver visto altri occhi scuri dispiaciuti quella sera, perchè adesso mi rendo conto che erano occhi assonnati o con rinite allergica. Nient'altro. 
Il resto in effetti ce l'ho sempre visto io, in tutto. Sono stata io a creare in lui l'appagamento ai miei bisogni, quando in realtà non è mai stato così, io ho creato la mia stessa dipendenza da lui, sono stata io a vederlo premuroso e attento, buono e dolce. 
Adesso non ho più certezze, solo il terrore di essermi data a chi non meritava neanche che gli rivolgessi la parola, a chi ha fatto passare la rinuncia ad uccidere come il gesto d'amore più grande che potesse fare, a chi non è mai stato dalla mia parte, a chi risultava un peso la mia compagnia, fesserie i miei pensieri, chi giudicava recita le mie lacrime e gioco il mio dolore. 
Io che le cose me le dovevo meritare, perchè non esistono impeti d'amore, gesti del cuore, quando in effetti l'altro ad un cuore che batte riesce a spararci, due conti uno se li sarebbe dovuti fare..e non so che mi è successo allora, come non so cosa mi sta succedendo adesso. Lui il mio punto debole, come se non fossi già abbastanza debole in tutti gli altri punti. Infatti l'ho chiamato ed è stato come atterrare su una lastra di freddo marmo bianco,dopo un volo di cinque piani, con i pezzi di me esplosi in una stella rossa. Il gelo mi avrebbe riscaldato a confronto. 
Sono pentita, sola e fatta in pezzi. Quindi scusate per sto post del cazzo, ma è la mia unica valvola di sfogo. Vorrei dire che da domani si cambia registro, che incontrerò gente nuova (come insinua io stia già facendo), vorrei dirvi che cambierò il colore dei capelli e la mia vita, ma purtroppo so non sarà così. L'unica cosa che bramo, è la forza di lasciarmelo alle spalle, non importa che faccia male, voglio solo non sentirmi mai più, come al telefono stasera: una farfalla stropicciata, nelle mani di un insulso, sadico essere.

Che non si dica che in Italia l'università non serve a nulla...



Che non si dica che io, ad esempio, dopo cinque (se tutto andrà bene, perchè ancora sono al terzo anno) estenuanti anni di studio, dopo ore di lezioni di anatomia, fisiologia, patologia, tossicologia, innumerevoli esami di chimica e giornate infinite in laboratorio, finirò a fare la commessa sottopaga di una farmacia, non diciamo che dopo aver studiato e studiato e studiato ancora un pò io non possa prescrivere consigliare nemmeno un lassativo (del quale so tutto dalla sintesi del principio in lab fino al variare delle concentrazioni plasmatiche in base al digiuno o meno del paziente) e che invece sia il medico a farlo che se tutto va bene ha fatto un esame di farmacologia; ma questo è un altro post..diciamo invece cosa ci ho guadagnato:

Ho imparato il mio codice fiscale a memoria
a fare la lavatrice, a stirare
e (udite,udite) a cucinare!!!

E dovevi andare all'università, pagare tasse&Co, a 1200 Km da casa per fare quello che la gente fa proprio a casa sua??

Essi! Perchè io ho una madre, che dico una WonderMadre, che lavora dalle 8alle2 e dalle3alle6, cucina, lava i piatti senza lavastoviglie, che stira mutande,calzini e pure gli strofinacci, la cui casa brilla tutta la settimana, che se c'è da cambiare la presa lo fa da se' senza chiedere al Papi..insomma una di quelle persone autosufficientissime e ipermeticolose che se c'è una piega sul copriletto va rifatto da capo togliendo anche i copricuscini, che se il bicchiere passandoci la spugna non sgomma come le gomme di una Ferrari che fa un testa-coda non va bene, che "meglio che faccia io, altrimenti non viene come dovrebbe" ..Tutto ciò ha portato alle mie sindromi di ineguatezza e al fatto che non abbia mai lavato neanche una tazzina in tutta la mia vita, figuriamoci cucinato!
La prima volta che ho mi sono cimentata la pasta è venuta salatissima, non vi dico quando ho provato a fare il primo uovo fritto, l'olio è ancora sul soffitto!! Ma cucina oggi, cucina domani, cucina perchè tanto sei tu che te la devi mangiare e tu ti accontenti, fatto sta che adesso sono diventata bravina..
Ho iniziato a fare dolci, certi Muffins e torte al limone da far invidia a nonna papera, risotti, torte salate, la pizza, proprio l'impasto intendo e questo è stato quello che ha scatenato la passione, il cavatappi che ha dato libero sfogo alla casalinga terrona che è in me. Ho scoperto che cucinare mi rilassa, sono veloce e pulita in cucina e vi dirò che chi si è prestato a fare da cavia/invitato ha gradito, con mio grande stupore, e so che non mentivano perchè le volte in cui, successivamente, non venne bene qualcosa mi fu semplicemente detto, senza tanti giri di parole..Ed io apprezzo infinitamente l'onestà!
Ultimo esperimento, pasta fatta in casa, non avevo nemmeno il matterello per stenderla e mi sono arrangiata con un bicchiere ma il risultato mi ha reso comunque orgogliosa!




Ovviamente sono stati due pranzi diversi eh!!!

                                                                                         Isotta


mercoledì 18 maggio 2011

Mai dire MAI !!!

Isotta all'asilo.
"Vuoi giocare con noi?" (ad un amichetto)
"Si! A cosa giochiamo?"
"Noi facciamo le padroncine e tu sei il cane!"

Isotta alle elementari.
"Tieni questa letterina l'ho fatta per te" (un compagno)
"Non è che è una lettera d'amore,vero?"
"No,no dai leggi.."
Cara Isotta, il mio cuor..
Crsh crsh e coriandoli a dicembre furono!

Isotta alle medie.
Lunedì in classe "Sai c'è G. che non fa che parlare di quanto gli piaci.."
"Si è carino, anche a me piace.Fai in modo che lo sappia.."
Sabato in centro
"Ok G. sei carino e simpatico ma non pensare di mandarmi messaggini smielati e di venirmi a trovare ogni 3x2. E' chiaro? Altrimenti non si fa nulla!"
Dopo una settimana. "Mi dispiace ti avevo avvisato, ora voglio stare sola, ciao G!"

Isotta al liceo.
Ad un'amica "Ma cosa piangi per un maschio, ti prego piangi per qualsiasi altra cosa ma non per un maschio, i maschi si usano e basta non ti affezionare, l'amore non esiste."

Dopo un paio di storielle finite nel giro di qualche mese, ero ancora più convinta delle mie idee. Un pomeriggio esco come sempre per fare quattro chiacchiere con gli amici prima di cena, e per sgranchire le gambe a passeggio dopo lo studio pomeridiano. Fatto sta che quella sera oltre ai soliti(idioti) c'era un ragazzo che conoscevo di vista, e che consideravo brutto,ignorante e buffone, passo a fare un saluto e me ne torno a casa, ho pensato. L'avessi fatto per davvero!
Saluto tutti, ricambiano di sfuggita, c'è il buffone che parla di test, università, 15esimo su 2000.. no aspetta,aspetta fammi sentire bene, tutti lo ascoltano con attenzione. Pare che il tipo sia arrivato 15esimo al test di ingegneria, incredibile ma se è un'ignorante!! E pare pure sappia il fatto suo in effetti. Ok ho valutato male, ma in ogni caso rimane brutto e pure buffone, fortunatamente si vede di rado qui dato che, ho saputo poi,veniva nel nostro paesello solo quando si trovava a passare a salutare la nonna. Cappuccetto rosso, uguale! Ahimè nei giorni suguenti si fece rivedere, e si fece rivedere, ed ancora e ancora, finchè non divenne parte integrante del gruppo, tanto che adesso la nonna l'andava a trovare quando pioveva, tanto per riparasi. Frequantandolo più spesso avevo pensato che poi non era mica tanto male a guardarlo bene, alto, moro, massicio, inoltre sveglio e con mia grande sorpresa acculturato, l'unico finora che mi aveva spiegato qualcosa di cui io non fossi già a conoscenza.. tuttavia la mia antipatia era forte, ed aveva toccato il culmine con il disprezzo, vero e profondo, che ancora adesso mi si chiude lo stomaco a pensarci, quando un pomeriggio, aveva sbandierato ai quattro venti il suo odio per i gatti (in assoluto gli animali che prediligo,nonostante li ami pazzamente tutti), e la sua capacità di uccidere con assoluta noncuranza un essere vivente: era un cacciatore. Odio, odio, odio, ho sperato che potesse schiantarsi con la macchina alla prima curva, eppure giusto un secondo dopo ho pensato mi sarebbe dispiaciuto non vedere più la sua faccia da schiaffi..Oh, oh cazz pensi, fermati un attimo e cerca di capire cosa ti è appena passato per la testa, tu, no voglio dire noi, Isotta, vegetariana, animalista, gattara, proveresti dispiacere per la morte di un cacciatore bastardo???? ma se il nostro motto è cacciatori tutti morti...
Ehm Houston abbiamo un problema!

E si cacchio, tutte a me, io che avevo giurato e spergiurato che non mi sarebbe mai importato di nessuno,in particolare di nessuno che non amasse follemente gli animali e li rispettasse, che non mi sarei mai fidanzata o spasata o cose del genere, io che mai mi sarei imposta limiti per rispetto ad un altra persona,  MAI e poi MAI di un cacciatore, MAI e poi MAI di uno che non gioca a calcio e che manco si guarda le partite, MAI e poi MAI di uno attaccato alla famiglia ed alle origini..MAI di lui. Eppure da quei momenti sono passati cinque anni, cinque anni di merda si, di lascia e prendi, di litigi e dolore, ma cinque lunghi sigificantissimi anni.
E' tanto che non lo sento adesso, e per evitare di chiamarlo mi son messa a scrivere questo post. Sono una debole, so che non è lui la persona per me, siamo infinitamente e galatticamente diversi,opposti,in tutto,TUTTO, il mio gusto di gelato preferito è quello che disgusta lui, il suo preferito disgusta me, uno pasta lunga, io pasta corta, io no figli, lui squadra di calcio, tanto per dire qualcosa..Eppure vorrei sentirlo e sapere cosa fa, se già si è dimenticato di me, sapere se ha finito quello che doveva fare, vorrei che mi tirasse su il morale, che ascoltasse le mie paturnie, lo vorrei vicino, ma questo non è possibile, a parte i 1200 Km di distanza fisica, per tutto il resto.

Un consiglio, non dite mai MAI, che poi ve la beccate nel chiul' ..ecco l'ho detto!

                                                                                  Isotta

domenica 15 maggio 2011

Angosce...

 Avete presente l'euforia dei giorni immediatamente successivi all'aver preso la patente? Credo proprio di si! Bene, ero in piena fase o-guido-o-voglio-la-morfina, ma ahimé mio padre aveva fatto troppe volte il mio passeggero/insegnante, durante l'interminabile periodo foglio-rosa, per rischiare di affidarmi una macchina e la sera per giunta, così avendo io quasi esclusivamente amici maschi, puntavo sull'assenso per sfinimento e li tartassavo per ore con supplichevoli "e dai, ti prego facciamo un giro, ti giuro che so guidare..mi hai visto anche tu" "si infatti, ti ho vista fare lo slalom per raddrizzare la macchina che stava andando contro il palo della luce..dato che non hai abbastanza neuroni per salutare senza sbandare!" E vabè devo ammettere che sono una frana alla guida, ma se nessuno mi faceva fare pratica come avrei potuto migliorare!?
 Così un amico si butta e mi fa "tieni,la macchina è al parcheggio, portala qui per bene, senza fare danni ed andiamo a fare questo benedetto giro.."
 Detto fatto, gli strappo le chiavi dalla mani e mi dirigo verso l'auto parcheggiata, "ok no è difficile,lo hai fatto milioni di volte..cintura,inserire chiavi,frizione,inserire la marcia e andare.." La macchina parte, cammina ma sembra trascinarsi un peso enorme, e morto, dietro "oddio ho ucciso qualcuno!". Terrore, scendo niente, uff e non c'è nemmeno nulla che blocca le ruote, mah sarà la macchina difettosa (tipico ragionamento della serie: se qualcosa non funziona non sarà perchè non lo sto facendo nel modo corretto ma perchè è esso a non fare il suo dovere!) Imperterrita continuo e spingo sull'acceleratore per far muovere la carcassa ambulante, percorro a forza il breve tragitto finché sono talmente vicina da scorgere sui volti dei miei amici l'incredulità e la pietà subito dopo, il mio sorriso da clown spariva, invece, in maniera inversamente proporzionale alla vicinanza con i loro occhi sbarrati. Scendo "mmbè..non ho ucciso nessuno che facce avete, ma che è sta puzza di bruciato" "Il freno a mano. Non hai abbassato il freno a mano!"

Eh già, il freno a mano, mi ricordassi ti toglierlo più spesso, quella sera mi sarei guadagnata il giretto da pilota, in generale avrei una vita più piena, non mi sentirei sempre mancante di vita vissuta, inalata, divorata, goduta e magari avrei qualche rimpianto in meno e qualche rimorso in più, in fondo sono dell'idea che è meglio il rimorso per aver fatto qualcosa che il rimpianto di non averla proprio fatta. Eppure mi tiro sempre indietro, stasera, ad esempio, mi avevano invitato ad un compleanno, accetto, scelgo la mise, doccia, capello, trucco, borsa, faccio per aprire la porta e sbam! Prendo il telefono "ehi,ciao, scusa ma mi sa che non vengo..no no nessun problema davvero..si,sono solo un po' stanca..ok buon divertimento, ciao." Faccio sempre così, è tutta la vita che mi tiro indietro e pensare che vorrei fare proprio il contrario, buttarmi a capofitto nelle situazione e magari, non si sa mai, capiti qualcosa di buono. Invece sono qui. E scrivo.
 Probabilmente questa vita non fa per me, o meglio io per lei, ma che posso fare, questa è ed io me la sto perdendo.

                                                                                           Isotta

venerdì 13 maggio 2011

Non avevo capito nulla...



I segni rossi lasciati da maestri e professori sul mio lavoro non mi sono mai piaciuti, in generale non mi piacciono gli errori, odio sbagliare. Se hai fatto un errore significa che o non hai capito cosa dovevi fare, o che non hai capito come lo dovevi fare, oppure, nella peggiore delle ipotesi, che non hai capito nulla.
Quello che rimane sono pile che sfiorano il soffitto di quaderni perfetti ed immacolati, pagelle zeppe di ottimi voti, vecchie fotocopie di compiti in classe il cui giudizio era particolarmente entusiasmante e... nient'altro. Se fossero questi gli errori di cui occuparsi, allora io non avrei problemi. In realtà non sono che un mirino sul quale non c'è più posto per altre freccette rosse, per altri sbagli ed altri rimorsi. Per paura di sbagliare rimaniamo rintanati, se non vivi niente può ucciderti, ma cosa è che uccide di più del non vivere stesso? non farlo per codardia. Credo. 
E' quello che faccio io, ed è per tutta questa serie di motivi mi risulta impossibile costruire dei rapporti umani stabili e duraturi, quello che facciamo più spesso noi esseri umani è sbagliare, sembra quasi sia una tra le nostre più evidenti caratteristiche in effetti, e chi non sopporta i propri errori come potrebbe mai sopportare le mancanze di qualcun altro? Dietro le spalle ho lasciato brave persone, persone che a modo loro mi volevano bene, persone che hanno perdonato qualche mio sbaglio, ma che io non sono riuscita a perdonare quando era arrivato il mio turno. E che questo sia stato uno tra gli errori più madornali che potessi commettere, me ne accorgo adesso, solo adesso che probabilmente la loro vita è cambiata, che probabilmente non ricorderanno nemmeno la mia voce, adesso che il compito è consegnato e nonostante tu ti sia accorto dell'errore non puoi proprio farci niente. E' questa sensazione che provo continuamente, quell'angoscia che deriva dalla consapevolezza che eri a conoscenza della risposta corretta ma per distrazione, non curanza, hai scritto quella sbagliata. Che è stato un tuo errore e non puoi prendertela con nessuno, che hai sbagliato ancora non avendo corretto finchè eri in tempo. Nessuna giustificazione.
Questione di orgoglio mi son detta, questo strano sentimento salva dall'umiliazione, dal farsi calpestare ma condanna alla solitudine, all'incapacità di dare spazio per una volta ad altro da se, è grazie all'orgoglio che riesco a difendermi forte e decisa dal mio reale essere fragile, che appaio dura e senza cuore per non essere distrutta da chi lo è veramente, ma è per sua stessa colpa che vicino a me non ho tenuto nessuno, tutti hanno sbagliato e tutti sono stati scacciati, senza possibilità di ritorno.
Eppure l'amicizia vera si incontra di rado, credo sia più semplice trovare l'amore che un buon amico, ancor più rara l'amicizia sincera tra donne, avrei dovuto capirlo anni fa; e dell'amicizia in più che in tutte le altre relazioni umane l'orgoglio è il più grande nemico,  anche questo avrei dovuto saperlo anni fa.
Quello che possiamo fare alle fine è adeguarci agli errori, cacciare giù in fondo alla gola la morsa stretta del rimorso, farcene una ragione insomma! Ma non dimenticarlo, imparare la lezione, impegnarci a cambiare, a migliorare fin quando ne saremo in grado, e così, forse sarà anche più semplice accettare il fatto che gli altri, come noi stessi facciamo, commettono errori di cui non sempre si rendono conto finchè non sia ormai troppo tardi.
Rappresenta questo il segno rosso della penna dei nostri insegnanti, guarda bene l'errore, non farne un dramma ma conservane l'immagine nella mente, quando te lo ritroverai davanti saprai correggerlo, finchè non sarai talmente bravo da non commetterlo nemmeno più, ed allora, finalmente avrai il tuo bel voto.


                                                                                                        Isotta

:)

Approfitto per scusarmi per il ritardo nello scrivere il nuovo post ma purtroppo l'università assorbe un sacco di tempo e di energie..e gli esami sono sempre alle porte!!


Un altra cosa è che ci terrei ad interagire con chiunque avesse qualsiasi cosa da dire, quindi mi farebbe piacere che commentaste i miei post con qualsivoglia idea vi passi nella mente :)


Un bacio a chi è talmente buono da spendere un pò del suo tempo per leggermi..


                                                                                                                      Isotta